la-salute-con-19-36
LA SALUTE CON GLI ALIMENTI COMPATIBILI
di
Albert Mosséri
Capitoli 19-36
INDICE
CAPITOLO 19: LA CARNE, IL PESCE E IL PANE
MALATTIE PROVOCATE DALLA CARNE
MALATTIE PROVOCATE DAL PANE E DAI CEREALI
CAPITOLO 20: GLI ORTAGGI E LE RADICI SEMI - COTTE
LISTA DEGLI ORTAGGI
LISTA DELLE RADICI
GLI ORTAGGI COTTI E LE PATATE
COMPATIBILI CON
INCOMPATIBILI CON
CAPITOLO 21: METODO DI COTTURA
LE FRITTURE
ORTAGGI CORIACEI /ORTAGGI TENERI
CAPITOLO 22: QUALE PENTOLA UTILIZZARE
CAPITOLO 23: LE NOCI VARIE
NOIE PROVOCATE DALLE NOCI VARIE
CAPITOLO 24: I FORMAGGI
FORMAGGI
FERMENTATI --------A PASTA COTTA ---- BIANCO FRESCO
CAPITOLO 25: LA SEPARAZIONE DEGLI ALIMENTI NELLO STOMACO
CAPITOLO 26; LA FRUTTA SECCA DOLCE
LISTA DELLA FRUTTA SECCA DOLCE
I DATTERI
L’UVA SECCA
LE BANANE ESSICCATE
I FICHI SECCHI E LE ALBICOCCHE SECCHE
QUANDO MANGIARE I FICHI SECCHI DOLCI
IL PIATTO DI CRUDEZZE DISSEMINATO DI FRUTTA SECCA.
DESSERT, MA DOPO UN INTERVALLO
PER I BAMBINI
I FRUTTI SECCHI DOLCI
COMPATIBILI CON: ---------- INCOMPATIBILI CON:
CAPITOLO 27: IL LATTE
IL LATTE
COMPATIBILE CON: --------INCOMPATIBILE CON:
CAPITOLO 28: IL MELONE E IL COCOMERO
CAPITOLO 29: LE SCAPPATELLE FATIDICHE E INCOMPATIBILI
IL VINO, LA BIRRA, ECC.
IL CAFFE’, IL TE’, IL CACAO
LE TORTE, IL CIOCCOLATO, I DOLCIUMI
LE VIVANDE CONSERVATE SOTTO SALE, LE SOSTANZE SPEZIATE.
I FORMAGGI, LA CARNE, IL PESCE, LE UOVA, I LEGUMI
IL PANE, IL RISO, LE PASTE
TABELLA DELLE SCAPPATELLE INCOMPATIBILI
CAPITOLO 30: L’IMPORTANTE E L’ACCESSORIO
CAPITOLO 31: GLI ALIMENTI CHIMICI
ANZITUTTO, VERIFICATE SE L’ALIMENTO E’ SPECIFICO
CAPITOLO 32: L’INTERPRETAZIONE DEI SINTOMI QUANDO SI CAMBIA REGIME
BUONO O CATTIVO?
CAPITOLO 33: IL SISTEMA IGIENISTA
LA NOSTRA APPARTENENZA BIOLOGICA
LE MALATTIE ACUTE
LA SCIENZA IGIENISTA
CAPITOLO 34: I VELENI NEGLI ALIMENTI NATURALI
CAPITOLO 35: LE NOCI VARIE
CAPITOLO 36: QUALI ALIMENTI PER I MUSCOLI
LA DISTRUZIONE CELLULARE NEGLI ATLETI
DA DOVE TRARRE LE PROTEINE
GLI ALIMENTI AZOTATI UTILI
LA FORZA DELL’ORANGO
LA PERCENTUALE DELLE PROTEINE
LEGGIAMO TRA LE RIGHE …
TABELLA DELLA COMPOSIZIONE PROTEICA DEGLI ALIMENTI FRESCHI E SECCHI
ORTAGGI, VERDURE E CRUDITA’
VARIE
TABELLA GENERALE DEGLI ALIMENTI COMPATIBILI SPECIFICI
IL REGIME IDEALE CONFORME ALLE LEGGI DELLA NATURA
RICETTE - CONSIGLI
CAPITOLO 19 LA CARNE, IL PESCE E IL PANE
I grandi biologi francesi e tedeschi hanno studiato l’anatomia e la fisiologia comparata, di tutte le specie viventi. Hanno formulato una tabella, che si troverà in un altro degli scritti di Mosséri, secondo i quali l’uomo non è un carnivoro, né un granivoro ma un vegetariano non granivoro.
Infatti, l’uomo non ha l’equipaggiamento necessario per uccidere una preda e divorarla seduta stante. Egli non ha artigli né canini taglienti, né i succhi digestivi necessari alla digestione della carne.
L’uomo non ha, nemmeno, un ventriglio trituratore nel suo stomaco, come l’hanno tutti gli uccelli, per macinare i cereali. Egli non ha nemmeno ghiandole che secernano una quantità sufficiente di ptialina, necessaria alla digestione di questi farinacei. Del resto, egli è obbligato a cuocere questi cereali al forno, mentre la cottura non è naturale.
Inoltre, questo non era il menù di tutta l’umanità preistorica.
La maggioranza della specie umana viveva sotto il clima dolce dei tropici, con un regime di frutta e di verdure che crescevano spontaneamente, un’infima parte vagante in Europa e intrappolata dal freddo, fu costretta, per sopravvivere, a mangiare carne cruda. Era l’uomo delle caverne, malato, degenerato che scomparve fatalmente.
Un’altra parte, anch’essa infima, persa nel polo Nord, nel ghiaccio e nel freddo, fu costretta per sopravvivere a mangiare pesce crudo. Sono gli eschimesi che vivono in media 27 anni miserevolmente.
I bambini che non hanno il gusto pervertito non amano la carne. Ma chi la mangerebbe, allo stato naturale, senza condimenti, senza cottura, senza sale, senza salse?
L’uomo mangia carne da poco nella storia dell’umanità, la quale ha almeno 5 milioni di anni. All’inizio dei tempi, egli fu sempre vegetariano e cercatore di alimenti, come il gorilla, piuttosto che un coltivatore o un cacciatore.
Le leggende del paradiso descrivono tutte un paradiso terrestre in cui l’uomo viveva in un frutteto mangiando i frutti succulenti del giardino dell’Eden.
Sembra che queste leggende non siano dei miti, nati dall’immaginazione di antiche popolazioni, ma proprio dei ricordi antichi, trasmessi di generazione in generazione, presso gran parte dei popoli della terra, quantunque essi fossero isolati, gli uni dagli altri da distanze insuperabili, a quei tempi là.
L’uomo, dunque, non era un mangiatore di carne all’origine. Ma non era neanche un mangiatore di pane! Adamo ed Eva non mangiavano pane né riso.
D’altra parte prima della scoperta satanica del fuoco, molto recentemente nella storia, cioè circa 20.000 anni fa, l’uomo mangiava tutto crudo e stava bene. Non soffriva di 33.000 malattie, come è il caso ai nostri giorni. Non moriva per il 33% di cancro e il 33% di malattie cardiache, come avviene ai nostri giorni.
MALATTIE PROVOCATE DALLA CARNE
L’infezione
Gli ascessi
Le carie dentarie
L’insonnia
Le malattie cardiache
Il cancro
L’ipertensione arteriosa
Le malattie della pelle
MALATTIE PROVOCATE DAL PANE E DAI CEREALI
Il raffreddore
La sinusite
La bronchite
I catarri dovunque nel corpo
La colite
L’enterite
Il reumatismo
La gotta
L’artritismo
La sciatica
La poliartrite
La lombaggine
I calcoli epatici e renali
La costipazione
CAPITOLO 20 GLI ORTAGGI E LE RADICI SEMI - COTTE
LISTA DEGLI ORTAGGI ------------------ LISTA DELLE RADICI
Zucchine ------------------------------------------- PatateFagioli verdi --------------------------------------- Carote
Carciofi ----------------------------------------------Navoni
Fave verdi coi loro baccelli -----------------------Salsefrica
Sedano coste ---------------------------------------Sedano rapa (palla)
Endivie ----------------------------------------------Rutabaga
Cavolfiori -------------------------------------------Topinambur
Cavolo verde, rosso, bianco ----------------------Patate dolci
Cavolo di Bruxelles ------------------------------- Igname
Melanzane ------------------------------------------Tapioca
Peperoni verdi, rossi
Broccoli
Gombi
Zucche vuotate
Zucca
Bisogna distinguere gli ortaggi dalle leguminose, che sono dei grani ad alto tenore azotato, come le lenticchie, la soia, i pisellini secchi, i fagioli bianchi, i ceci e le fave secche.
Esse sono molto difficili da digerire. Provocano gonfiori e gas orribili.
Gli ortaggi e le radici nominati qui sopra si digeriscono nell’intestino tenue.
Ora la loro digestione è avviata nella bocca, dalla secrezione dell’enzima chiamato ptialina che li trasforma in zucchero.
Tuttavia, la minima traccia di acidità nella bocca inibisce e distrugge questa ptialina. E’ per questo che nessun frutto deve essere mangiato con, né prima né dopo, gli ortaggi. Infatti, tutti i frutti contengono acidi, eccetto le banane, il melone e il cocomero.
Le madri che schiacciano una banana (amido) nel succo d’arancia fanno molto male ai loro poveri piccoli, per ignoranza. Esse dovrebbero sentire, più tardi, le feci della loro progenie e fare l’accostamento e allora comprenderebbero subito il loro errore, ma poche sono capaci di riflettere.
Tutto ciò che preoccupa i genitori è quando il bambino non mangia molto. Il rimpinzamento dei piccoli è una regola generale; e i genitori non sospettano il male che essi infliggono a questi giovani innocenti.
Vi sono inoltre quelli che raccomandano di mangiare i frutti prima del pasto. Ma l’acidità dei frutti si protrae ancora nel tubo digerente a meno di mettere un intervallo abbastanza lungo, affinché il corpo possa disporre di questa acidità.
Così se si è mangiata una mela, in capo a 20 minuti si può prendere un pasto di farinacei, ma certuni possiedono una digestione talmente lenta, che bisogna attendere un’ora.
Al contrario, se si mangiano diversi frutti, allora bisogna attendere almeno un’ora o due, prima di mangiare degli ortaggi cotti.
Anche l’abitudine generale di consumare i frutti alla fine del pasto, come dessert, è lamentevole poiché l’acidità della frutta interrompe la digestione dei farinacei.
Le torte alla frutta sono tutte indigeste e passano l’indomani nelle feci, senza essere state digerite o assai poco. Ciò comporta in più la perdita dei succhi digestivi preziosi e una fermentazione che si traduce in un avvelenamento al livello degli intestini.
Solo le torte alle cipolle, al formaggio, alle bietole, agli spinaci sono accettabili, di quando in quando, come sgarro, la domenica.
Per la loro acidità non vanno mangiati con gli ortaggi e le radici cotte neanche i pomodori e lo yogurt.
Gli ortaggi sono tutti compatibili tra loro. Si possono metterne parecchi alla volta nella pentola.
Gli ortaggi cotti sono compatibili con le verdure e le crudezze, ma senza pomodori né limone.
Se si vuole consumare un dessert, allora bisogna attendere un’ora dopo il pasto. Lo zucchero inibisce l’azione della ptialina e potrebbe disturbare la digestione dei farinacei.
Si può tuttavia prendere il dessert (banane cotte, datteri, ecc.) subito dopo la frutta.
GLI ORTAGGI COTTI E LE PATATE
COMPATIBILI CON: -----------------------------INCONPATIBILI CON.
Tutti gli altri ortaggi tra loro e tutte le radici----------La frutta
Le crudezze ----------------------------------------------- I pomodori
Le verdure -------------------------------------------------Il limone
Gli avocado ----------------------------------------------- Lo yogurt
-------------------------------------------------------------- Il latte cagliato
-------------------------------------------------------------- Il formaggio fresco.
CAPITOLO 21 METODO DI COTTURA
C’è cottura e cottura. Bisogna sapere come cuocere gli alimenti il meno possibile e senza trasformarli in veleno, come succede talvolta nella cottura tradizionale.
LE FRITTURE
Così, le fritture sono da condannare rigorosamente, sono i più nocivi tra tutti i modi di cottura.
Infatti i grassi, l’olio, il burro o margarina, quando sono cotti a delle temperature elevate liberano degli acidi grassi molto tossici, cancerogeni.
Inoltre, le materie grasse cotte rivestono le molecole alimentari, in modo tale che i succhi gastrici non possono più raggiungerle per digerirle. L’indigestione è garantita. L’indomani tutto il bolo alimentare passa nelle feci diventate abbondanti, nauseabonde, maleodoranti, accompagnate da gas.
Le feci normali dovrebbero essere ben formate, senza odore, poco abbondanti e che non richiedano l’uso di carta detta igienica.
Per convincersi del male che le fritture causano all’organismo occorre considerare anche la sete che esse provocano diverse ore dopo il pasto, che non proviene da un bisogno di acqua, ma da un’irritazione della gola e dello stomaco.
Non occorre bere, ma lasciare che il corpo tenti di digerire questo bolo impossibile, altrimenti l’acqua lo trascinerà lontano, diluirà i succhi digestivi e qualunque tentativo di digestione sarà interrotto.
La sete è quasi sempre un cattivo segno. Un alimento sano non procurerà mai sete, poiché conterrà sempre abbastanza acqua naturale, carica di vitamine viventi.
Caso mai aggiungere i grassi dopo la cottura, a freddo.
Una cottura sana si fa all’acqua, l’acqua del rubinetto. Se si sospetta che essa contenga cloro, allora bisogna lasciarla all’aria diverse ore, in un recipiente, il tempo che il cloro evapori. Altrimenti, acquistate acqua in bottiglia.
Riservare la cottura agli ortaggi che non possono essere mangiati crudi, come i porri, le bietole, le patate, i cavoli, i cavolfiori, i carciofi, ecc. Limitarsi a una mezza cottura.
Quando si mangiano crudezze, il numero dei globuli bianchi resta stabile, e non sale a livelli allarmanti, apparentati alle aggressioni, alle ferite e altre situazioni straordinarie e pericolose, nelle quali il corpo mobilita tutti i suoi globuli bianchi, dopo averne scatenato una sovrapproduzione istantanea.
Fuoco pieno. Aggiungere due bicchieri di acqua. Dall’ebollizione, abbassare il fuoco, e attendere 15 minuti. In seguito aggiungere un bicchiere di acqua e gli altri ortaggi. Coprire sempre. Dall’ebollizione abbassare la fiamma e attendere altri 10 minuti.
ORTAGGI CORIACEI --------------------------- ORTAGGI TENERI
Carciofi (porli sottosopra) -------------------------Bietole
Porri -------------------------------------------------- Cavolfiore
Foglie esterne del cavolo -------------------------- Cavoli
Foglie esterne del cavolfiore ---------------------- Cavoli di Bruxelles
Foglie del sedano coste ---------------------------- Cipolle
Foglie del sedano rapa ----------------------------- Fagioli verdi
Bucce del sedano rapa ----------------------------- Fave verdi coi loro baccelli
’-------------------------------------------------------- Indivie
’-------------------------------------------------------- Navoni
-------------------------------------------------------- Patate
’ ------------------------------------------------------- Peperoni verdi
’-------------------------------------------------------- Rutabaga
’ ------------------------------------------------------- Salsefrica
-------------------------------------------------------- Sedano coste
-------------------------------------------------------- Sedano rapa
-------------------------------------------------------- Topinambur
-------------------------------------------------------- Zucchine
In generale non bisogna pelare gli ortaggi, ma cuocerli con le loro bucce. Se si temono dei trattamenti chimici, allora bisogna sbucciarli. Il sedano rapa, mangiato crudo, deve essere sbucciato poiché la buccia non è mangiabile cruda. Questa buccia può essere cotta.
CAPITOLO 22 QUALE PENTOLA UTILIZZARE
Le pentole di allumino sono nocive a causa dei sali di alluminio che esse generano, il che annerisce la pentola soprattutto se vi si fanno cuocere degli alimenti acidi, come le mele o i pomodori.
Il tefal e l’acciaio inossidabile contengono dei metalli nocivi. Le pentole di vetro sono eccellenti e io non ho conoscenza di alcun inconveniente. Le pentole in terracotta sono raccomandabili, ma il minimo urto le rompe.
Mosséri utilizza una pentola in ghisa nera, non smaltata, che gli dà piena soddisfazione da più di venti anni.
Attenzione: le pentole il cui interno è smaltato non sono raccomandabili poiché lo smalto, quantunque sia molto gradevole da vedere, è incollato con l’aiuto di sali di piombo che si distaccano alla lunga e intossicano gli alimenti a poco a poco.
Le pentole a pressione, se permettono una cottura molto rapida, sono difficili da regolare per ottenere una cottura che non riduca gli alimenti in purea troppo cotta.
I forni a micro-onde emettono raggi dannosi, non solo per le vitamine, ma per l’utilizzatore. Questi raggi escono dalla cornice della porta dell’apparecchio e, alla lunga, causano malattie gravi degli occhi e del sangue.
Gli alimenti congelati sono talvolta accettabili. Invece, gli alimenti surgelati e le preparazioni industriali sono ripiene di prodotti chimici di conservazione, spezie, ma il piacere che se ne traeva era pari solo alla crisi di fegato, l’indomani: mal di testa, testa pesante, mancanza di concentrazione, mente confusa, mancanza di appetito.
CAPITOLO 23 LE NOCI VARIE
Le noci varie comprendono le noci del noce, la mandorla, la nocciola, l’acagiù, il pecan, la noce di cocco, l’avocado, i semi di zucca, di girasole, il pistacchio, i pinoli, il sesamo.
I primi igienisti, all’inizio del secolo (ventesimo), come Shelton e molti altri, dopo aver soppresso la carne, il pesce, i formaggi, i legumi si erano rivolti alle noci varie, come fonte di proteine, di origine vegetale.
Essi credevano di fare bene, ma era peggio della carne. Infatti, queste noci contengono due volte più proteine della carne, e anche di più, se si considera che esse sono mangiate crude, mentre la carne è cotta, ciò che distrugge una parte del suo valore azotato. Ad ogni modo, i gorilla - nostri più vicini parenti - non ne mangiano.
Le noci diverse sono sostanze afrodisiache, visto che esse sono destinate dalla Natura alla riproduzione.
Comunque stiano le cose, questi alimenti provocano problemi di salute considerevoli:
feci maleodoranti e gas,
infezione,
carie e ascessi dentari,
insonnie,
malattie della pelle,
cancro e tumori,
indebolimento del potere digestivo,
ecc.
Con le noci varie il potere digestivo è talmente indebolito, che non si digeriscono più i frutti, il cui minimo eccesso provoca una leggera diarrea.
Shelton consigliava 130 grammi il giorno, ma ne è morto come molti altri di gravi malattie: paralisi, cancro. Certo, le noci soddisfano le tre condizioni che qualificano queste sostanze come alimenti, cioè di essere gradevoli all’odorato, al gusto e alla vista, ma, presto, causano una sete intensa che dura delle ore. Ciò è un segno di irritazione e di infiammazione delle mucose, causa delle secrezioni stomacali acide. Tuttavia, una quantità minima di noci di cocco o di avocado non può essere nociva, poiché queste due specie contengono un debole tenore di proteina. Personalmente, un mezzo avocado è sufficiente a provocare in me una sete. Allora non li mangio più. Un cucchiaino da caffè di purea di mandorle o di sesamo è accettabile.
Il tempo di digestione delle noci è di quattro ore, se mai le si digerisce. E’ troppo per i nostri intestini troppo lunghi. Esse finiscono per putrefarsi e avvelenano il corpo, prima di essere espulse, molto tempo dopo, in feci nauseabonde, maleodoranti e malsane.
NOIE PROVOCATE DALLE NOCI VARIE
Il consumo assoluto e generoso di noci varie provoca i seguenti disturbi dopo qualche tempo, nelle persone sensibili e poco intossicate.
-.... Mal di testa,
-....Cattivo sapore in bocca al risveglio,
-....Mancanza di appetito,
-....Mente depressa, mancanza di concentrazione,
-....Orina frequente (per eliminare i prodotti tossici), la notte soprattutto,
-....Sensibilità verso gli alimenti acidi,
-....Tensione permanente che impedisce di rilassarsi, perfino la notte, né su una sedia allungata, né a letto,
-....Depressione nervosa, pessimismo, angoscia,
-....Cistite,
-....Costipazione (il colon cerca di sbarazzarsi parecchie volte il giorno poiché non sopporta le minime feci troppo acide),
-....Flatulenza, gonfiori,
-....Fame provocata dalla denutrizione,
-....Stimolazione seguita da stanchezza,
-....Voglia di dormire più a lungo,
-....Perdita di peso,
-....Crisi di fegato, che può arrivare fino all’itterizia.
Prese in piccole quantità, da persone che mangiano un poco di tutto questi sintomi non saranno evidenti.
Le noci varie sono sostanze incompatibili con quasi qualsiasi alimento.
CAPITOLO 24 I FORMAGGI
E’ un errore comune in chi abbandona il consumo della carne cercare un altro alimento azotato: formaggi, noci varie, legumi. Il latte è un alimento perfetto per i neonati. Ma verso l’età di 7 anni, i bambini non secernono più l’enzima necessario, la rennina, per digerire il latte e cagliarlo. Ecco perché il latte e i latticini non sono digeriti dagli adulti. Inoltre, i formaggi contengono il 15% di proteine necessarie al bambino per la sua crescita. Ma l’adulto, che ha terminato la sua crescita, dovrebbe accontentarsi, come suo cugino il gorilla, dell’1% di proteine.
Mosséri, ammetteva di essere caduto anche lui in questa cattiva abitudine di un abuso di latticini. Ne aveva risentito digestioni difficili, gonfiori, cattive feci, stato febbrile ma senza febbre, tensione permanente, bocca cattiva al risveglio, mal di testa, ecc. Poi, ha relegato i formaggi freschi al rango di scarti occasionali, non come un alimento quotidiano e li accettava solo nell’insalata sbriciolati, senza sale o poco salati.
FORMAGGI
FERMENTATI --------A PASTA COTTA ---- BIANCO FRESCOCamembert --------------Groviera -----------------Pochissimo salato
Roquefort ---------------Cantal --------------------giovane
Brie ----------------------Hollande -----------------E’poisse
Munster -----------------Mimolette ----------------St-Florentin
Capra, stagionato ------Gouda ---------------------Ricotta
Tutti i formaggi --------Comté ---------------------Rigotte?
Stagionati ---------------Tomme --------------------Ecc.
anche cotti o bianchi---Babybel --------------------Senza sale:
Il parmigiano -----------Saint-Paulin ---------------Natura
Il bleu --------------------Formaggio di -------------Kiri
(tipo gorgonzola) ------ montagna
Il Saint Néctaire --------Ecc. ------------------------Samos
Mosséri aveva notato, gustando tutti questi formaggi, che era unicamente il primo boccone che lui assaporava, poi più niente. Al contrario, quando mangiava i frutti o le crudezze o gli ortaggi cotti, assaporava fino all’ultimo boccone del pasto.
I formaggi fermentati favoriscono la fermentazione di tutto il bolo alimentare e avvelenano il corpo.
I formaggi cotti sono meno nocivi quando sono freschi, si può grattugiarli sulle crudezze.
I formaggi bianchi senza sale, o appena salati, sono i meno nocivi, in piccole quantità, lontano dai pasti o sbriciolati sull’insalata. Una o due cucchiaiate sono accettabili.
Subito dopo la frutta, i formaggi complicano la digestione. Lo stesso dopo i farinacei. Bisogna attendere un certo tempo prima di consumarne una piccolissima porzione, come deviazione occasionale.
I formaggi sono compatibili solo con le verdure e le crudezze. Altrimenti bisogna mangiarli da soli, lontano dai pasti saltuariamente, senza zucchero né miele.
CAPITOLO 25 LA SEPARAZIONE DEGLI ALIMENTI NELLO STOMACO
Un’osservazione incredibile ha fatto sospettare a Mosséri che lo stomaco non mescoli tutti gli alimenti, ma faccia uno sforzo, per separarli secondo la loro categoria.
Una donna incinta digiunava presso di lui. Durante la ripresa alimentare, lei consumò il mattino un brodo caldo di ortaggi nel quale lui avevo messo come per caso alcune foglie di spinaci, per dargli un sapore.
A mezzogiorno le fu servito un succo d’arancia.
Un’ora più tardi lei vomitava – non l’ultimo pasto che era il succo d’arancia, ma il brodo di spinaci!
Lei, dunque, non aveva vomitato l’ultimo pasto come ci si poteva attendere, ma il penultimo pasto!
Dopo quel giorno Mosséri ha avuto conoscenza di una decina di casi simili. Suoi pazienti gli hanno segnalato di aver notato, su loro stessi, il medesimo fenomeno.
Shelton ne fu molto meravigliato e gli confessò di non aver incontrato tali casi. Ciò non poteva fargli piacere, lui che aveva spinto lo studio delle combinazioni fino agli estremi limiti.
Ciò distrugge, infatti, una buona parte delle regole studiate da Shelton sulle combinazioni, poiché il corpo separa, naturalmente, nello stomaco, le varie specie alimentari incompatibili.
Ma, attenzione, il corpo non può fare questa separazione se si mangia un boccone di una specie e un boccone di un’altra specie, a più riprese, andando da uno all’altro, da una specie all’altra in un andirivieni.
CAPITOLO 26 LA FRUTTA SECCA DOLCE
LISTA DELLA FRUTTA SECCA DOLCE
I datteri
I fichi secchi
L’uva secca
Le mele secche, a fette
Le pere secche, a fette
Le pesche secche
Le banane secche
Le prugne secche
Le ciliegie secche
Tutti questi frutti secchi sono eccellenti per la salute, salvo le prugne secche. Infatti esse hanno la reputazione di essere lassative, cioè sono espulse dagli intestini, poiché contengono un acido che il fegato non riesce a ossidare.
I DATTERI
I datteri si presentano in due specie: naturali con i rami o glucosati.
Questi ultimi sono ammollati nel glucosio, senza dubbio per impedire all’umidità di penetrarvi e permettere una migliore conservazione. Quest’operazione non mi sembra troppo nociva, visto che la pellicola di glucosio, che circonda questo dattero, è molto sottile. Solamente, i datteri naturali sono di migliore qualità, hanno un sapore migliore e costano più cari.
Per i bambini che li apprezzano, si possono usare dei datteri schiacciati nel latte.
L’UVA SECCA
L’uva secca, invece, è inzuppata nella paraffina, per impedire all’umidità di penetrarvi. Bisogna badare a lavarla, prima di mangiarla, strofinandola con le dita. Un semplice lavaggio con molta acqua non basta.
L’uva secca può essere aggiunta col suo succo sull’insalata e sulle crudezze.
Rimpiazza vantaggiosamente lo zucchero sullo yogurt.
LE BANANE ESSICCATE
Le banane essiccate che si vendono sono eccellenti, ma hanno perso il loro profumo naturale, poiché esse di solito sono vecchie di parecchi mesi. Ma se si può farle seccare da sé, allora esse emanano quel sapore meraviglioso della banana.
Per far seccare le banane, bisogna procedere così:
acquistare banane arcimature, con la pelle nerastra. Si vendono a metà prezzo, dovunque.
Pelarle e disporle su un vassoio che si metterà al sole. La notte bisogna riportarle dentro. In capo ad alcuni giorni, saranno secche a puntino. Non si può farlo, evidentemente, che se il sole è forte, in estate. D’inverno, si possono mettere davanti a una sorgente di calore, come un radiatore, un camino.
I FICHI SECCHI E LE ALBICOCCHE SECCHE
Si possono inzuppare i fichi secchi e le albicocche secche in poca acqua, che si berrà successivamente. Esse si gonfiano e diventano succulente. Con un poco di crema, possono rivaleggiare con la migliore torta!
Mosséri ha trovato che le albicocche sono migliori secche che inzuppate.
QUANDO MANGIARE I FICHI SECCHI DOLCI
Questi non sono compatibili che con pochi alimenti. Shelton raccomanda di mangiarne con la frutta semi-acida (mele, pere), altrimenti soli.
Tuttavia, se si mangiano soli si ha tendenza ad abusarne e a farsi del male. Alcuni adepti ne avevano mangiato delle quantità enormi, come 20/30 datteri o 10/15 fichi.
Mosséri, perciò. raccomandava di prenderli, come dessert, un’ora dopo i pasti.
Con i frutti freschi, la frutta secca può essere consumata subito, moderatamente, per non avere sovraccarico di zucchero, ma è preferibile fare il pieno di frutta e sopprimere la frutta secca dolce.
L’abuso di zucchero provocherà una mente depressa, pesantezza, tedio, mancanza di brio, torpore.
Si può assumere la frutta secca dolce, con lo yogurt. Ciò è raccomandabile a coloro che sono abituati a prendere lo yogurt con lo zucchero o col miele per sopprimere questi due prodotti nocivi.
IL PIATTO DI CRUDEZZE DISSEMINATO DI FRUTTA SECCA.
Sembra che si possono mangiare i datteri con le crudezze. Di fatto, è il piatto preferito di Hovanessian, autore igienista, iraniano. Eccone gli ingredienti.
- Lattuga
- Cetriolo
- Carote
- Pomodori
- Finocchio
- Sedano coste o rapa
- Prezzemolo.
Tagliare il tutto in piccoli pezzi, e disseminare di frutta secca dolce, tagliata pure in piccoli pezzi: datteri, fichi, ecc.
DESSERT, MA DOPO UN INTERVALLO
Si può prendere la frutta secca dolce dopo il pasto di ortaggi cotti, dopo le patate? Sì, a condizione di aspettare per un intervallo di 30/60 minuti, secondo la digestione.
PER I BAMBINI
I bambini possono prendere i datteri o altri frutti secchi schiacciati col latte tiepido.
I FRUTTI SECCHI DOLCI
COMPATIBILI CON: ---------- INCOMPATIBILI CON:
I frutti freschi ---------------------Tutti gli altri alimenti
Lo yogurt
Le crudezze
Come dessert, ma presi
un’ora dopo un pasto di
ortaggi, di patate
L’avocado
Il formaggio bianco
CAPITOLO 27 IL LATTE
Parecchie persone, dalla campagna soprattutto, andavano a fare una cura per ristabilire un fegato malandato. L’analisi dettagliata del loro menù rivelava il consumo di latte in quantità apprezzabile: una grande scodella il giorno, o anche di più. Questo bastava per rovinare il loro fegato e procurare loro quella tinta epatica, mal di testa, macchie epatiche sul viso, sulle mani e altrove sulla pelle, feci molli, giallastre, maleodoranti, gas. Anche il potere digestivo è danneggiato. Al risveglio la bocca è pastosa o amara.
Infatti, l’adulto non può digerire il latte, né alcun prodotto che lo utilizza: i budini, le creme zuccherate, le creme gelate, i pudding, il caffè al latte, il riso al latte, il cioccolato al latte, ecc.
Non solamente il latte gli è indigesto, ma lo zucchero che gli si aggiunge complica ancora di più l’elaborazione degli alimenti.
Per contro, il bambino lo digerisce perfettamente, poiché il suo stomaco secerne un fermento - la rennina - che caglia il latte. Mosséri consiglia, però, di aggiungere l’uva secca al posto dello zucchero.
Nessuna deroga alla regola sarà permessa per il caffè, il tè e il cacao aggiunti al latte. Queste bevande sono da evitare.
Dunque, il latte sarà riservato ai neonati e ai bambini fino all’età di 7 o 8 anni più per il neonato che per il bambino. Infatti, dall’età di 5 anni, le quantità di latte e di latticini devono essere diminuite fino a sopprimerle totalmente verso i 7/8 anni.
I bambini saranno dunque nutriti del latte della loro madre fino all’età di tre anni circa. Ma se la madre commette il grave errore di non allattare il suo piccolo, si dovrà dargli al suo posto il latte di una nutrice, altrimenti quello della vacca.
Quest’ultimo latte sarà intiepidito, scremato e diluito prima di darlo al piccolo. Non si dovrà mai bollirlo. Il latte crudo è perfettamente sano. Se ne vende talvolta nelle drogherie. E’ il terreno che conta e non i microbi, che d’altronde si incontrano dovunque, perfino nell’aria che respiriamo.
I microbi sono utili al corpo, come pure alla flora intestinale, fiorente per l’effetto dei batteri utili, e che permette la digestione della cellulosa, la sintesi delle proteine e l’elaborazione di certe vitamine rare, come la vitamina B1 e B12.
Il latte è compatibile con i frutti e le crudezze, per i bambini, come con gli ortaggi, le patate, i frutti secchi.
I bambini apprezzano il latte intiepidito nel quale siano stati schiacciati due datteri o un fico, ammorbiditi da un inzuppamento la vigilia. Apprezzano anche il budino preparato a partire dal latte crudo, amido e uva secca, sparsa sopra. E’ la famosa sahlab orientale, che è profumata di cannella e acqua di rose.
Il riso al latte sarà accettato, per i bambini, come deviazione occasionale, se si sostituisce lo zucchero con uva secca inzuppata e l’acqua molto zuccherata di ammollo.
Il cioccolato bianco è fatto soprattutto di latte in polvere e sostituirà il cioccolato nero ordinario, che rende i bambini molto agitati e nervosi, a causa della teobromina che contiene in abbondanza.
Il latte non si accorda con il melone, né con il cocomero.
IL LATTE
COMPATIBILE CON: --------INCOMPATIBILE CON:
I frutti freschi -------------------L’avocado
I frutti secchi--------------------Il melone E Il cocomero
Le crudezze
Gli ortaggi cotti
Le patate
Lo yogurt
CAPITOLO 28 IL MELONE E IL COCOMERO
Questi due alimenti, il melone e il cocomero, non sono acidi, ma neutri.
Essi sono molto acquosi, cioè contengono molta acqua, accompagnata da uno zucchero speciale, molto facile da digerire, ma che può fermentare rapidamente quando subisce il minimo ritardo nel suo transito, verso l’intestino tenue, dove avviene la sua elaborazione.
Quando si acquistano questi frutti non si è ma sicuri in anticipo, se saranno troppo dolci o insipidi e scialbi; e in questo caso si sarà allora tentati di aggiungervi dello zucchero bianco o rosso.
Ma attenzione! Questo miscuglio, zucchero/melone e zucchero/cocomero, è indigesto. Il risultato è la fermentazione.
Lo stesso avviene quando si aggiunge lo zucchero a qualsiasi altro frutto, come si fa frequentemente con le fragole, il pompelmo, l’ananas, il succo di limone consumato nei caffè, ecc.
Il melone e il cocomero non sono compatibili con gli altri frutti, né col latte, lo yogurt, gli ortaggi, le patate, la frutta fresca, la frutta secca, i formaggi.
In conclusione: si può mangiare il melone e il cocomero prima di qualsiasi altro alimento, a condizione di lasciar passare un intervallo di tempo, secondo la quantità di frutta. Per esempio, se si mangia una sola fetta di melone, si possono mangiare altri alimenti dopo dieci minuti. Ma se si consuma un melone intero, allora è meglio attendere un’ora prima di mangiare un’altra cosa.
CAPITOLO 29 LE SCAPPATELLE FATIDICHE E INCOMPATIBILI
Quando un nuovo adepto comincia a sopprimere i vari veleni, - caffè, vino, tabacco, spezie e comincia a cambiare il suo menù per adottare un regime sano, lo fa valentemente, coraggiosamente, a dispetto dell’opposizione del suo ambiente ostile, specialmente se vi è una ragione importante che lo inciti.
Infatti, lo stato della sua salute, talvolta è un incitamento a cambiare rotta e ad attenervisi.
Quando si è giovani, si fa la svolta senza troppe difficoltà, poiché il corpo si adatta più agevolmente e la mente non ha ancora preso la piega delle cattive abitudini.
Disgraziatamente, non è altrettanto per gli adulti. Dopo uno o due anni di regime igienista stretto, e sapendo ad ogni modo come palliare i misfatti degli alimenti nocivi, perdendo infine la paura della malattia, per questo stesso fatto, ci si lascia tentare dalle voglie diverse che ci assalgono.
La televisione, una vetrina di negozio, inviti a cena, suggestioni negative che ci incitano, direttamente o indirettamente, a consumare degli alimenti malsani.
E’ così che succede che si facciano delle scappatelle. Alcuni saltano il pasto successivo alla deviazione, altri digiunano 24 ore. Per regola generale, tutte le scappatelle sono incompatibili, salvo rare eccezioni.
IL VINO, LA BIRRA, ECC.
Molti adepti smettono di bere il vino, la birra, gli aperitivi, ma gradirebbero toccarli, ogni tanto, soprattutto quando sono invitati. Altri vogliono diminuire le dosi e la frequenza, ma non sopprimere totalmente il vino, tradizione obbliga.
Ora bisogna sapere a questo scopo che il vino, la birra e tutti gli altri alcoli non sono compatibili con i pasti, fossero essi sani o malsani. Quando si beve vino con un pasto, qualunque sia, tutto il bolo alimentare fermenta. Allora, il corpo lo espelle l’indomani in feci voluminose, nauseabonde, non formate, con dei gas nauseabondi. Non si trae beneficio da ciò che si è mangiato.
Se bisogna assolutamente bere del vino, il minimo possibile, ciascuno secondo la propria volontà, allora bisogna berlo a stomaco vuoto. Lo stesso per la birra, lo stesso per qualsiasi bevanda alcolica.
IL CAFFE’, IL TE’, IL CACAO
La maggior parte degli adepti hanno difficoltà considerevoli a sopprimere il caffè, il tè e il cacao. Il caffè preso al risveglio, è consumato come uno stimolante, per svegliarsi, per arrestare l’eliminazione notturna non completata, per avere la mente chiara la mattina, e per essere in forma per il lavoro.
Ma queste bevande non sono compatibili col pasto, quali che siano. I veleni che esse contengono, ritardano o impediscono la digestione, specialmente se si aggiunge lo zucchero.
Bisogna provare a farne a meno, altrimenti, e attendendo il potere di farlo, bisogna prendere queste bevande a stomaco vuoto, al di fuori dei pasti.
Beninteso è anche preferibile prendere il caffè decaffeinato, il tè deteinato, o le bevande fatte di cereali torrefatti che hanno il medesimo gusto del caffè.
LE TORTE, IL CIOCCOLATO, I DOLCIUMI
Bisogna sapere che lo zucchero inibisce la secrezione della ptialina nella bocca, il che arresta la digestione orale dei farinacei e anche la digestione dello zucchero della frutta. Pertanto, chi proprio vuole mangiare i dolci deve farlo separatamente dalla frutta e da altri carboidrati, anzi a stomaco vuoto.
L’abitudine del dessert è malsana. Bisognerebbe rimandarla a un’ora dopo il pasto.
Neanche il dolce casereccio è sano, buono per la salute.
E’ preferibile che si acquisti il dolce in pasticceria, la più vicina. Almeno si saprà che è un alimento malsano.
LE VIVANDE CONSERVATE SOTTO SALE, LE SOSTANZE SPEZIATE.
Tutte le vivande conservate sotto sale e le sostanze speziate inibiscono le secrezioni digestive. Inoltre, esse provocano un peristaltismo più rapido il cui scopo è di sbarazzarsi il più rapidamente possibile di ciò che è nocivo al corpo. Pertanto il cibo non sarà digeriti totalmente. Allora bisognerebbe badare a prenderne il meno possibile, a stomaco vuoto, lontano dai pasti.
Tutte queste sostanze non sono compatibili con alcunché.
I FORMAGGI, LA CARNE, IL PESCE, LE UOVA, I LEGUMI
Se non si arriva a dimenticarli e a sormontare le proprie tentazioni, in questo caso bisogna prenderne il meno possibile, badando a non mescolarli con alimenti incompatibili, come i farinacei, gli alimenti azotati tra loro. per esempio non mescolare la carne con i formaggi.
I formaggi fermentati sono assolutamente da sopprimere, come tutti i formaggi stagionati o speziati.
Al contrario il formaggio fresco, senza sale o poco salato, potrebbe in quantità minime essere mescolato o sbriciolato sull’insalata di crudezze.
Si possono accompagnare gli alimenti azotati citati, quando se ne mangeranno raramente, con delle verdure crude o degli ortaggi crudi o cotti.
IL PANE, IL RISO, LE PASTE
In un menù igienista questi alimenti cerealicoli vanno evitati. Per quelli che non riescono a resistere a queste tentazioni, bisogna badare a cedere raramente, e a consumarne il meno possibile.
In queste condizioni, si possono prendere degli alimenti cerealicoli con delle insalate verdi, delle crudezze e degli ortaggi cotti.
Questi alimenti cerealicoli, d’altra parte, non sono compatibili con alcun frutto, alcun alimento azotato.
TABELLA DELLE SCAPPATELLE INCOMPATIBILI
’---------------------------Frutta -Frutta-----Yogurt- Crudità--Patate---Ortaggi
’---------------------------fresca --secca-------------------------------------------cotti
Vino, birra, ecc.----------NO-----NO---------NO---------NO------NO---------NO
Caffe’, te’, cacao---------NO-----NO---------NO---------NO------NO---------NO
Dolci------------------------NO-----NO---------SI’----------SI’------NO---------NO
Salumi--------------------- NO-----NO---------SI’----------NO------NO---------NO
I cereali-------------------- NO-----NO--------NO----------SI’------NO----------SI’
Carne, pesce,
formaggio, uova---------NO-----NO---------NO----------SI’------NO----------SI’
CAPITOLO 30 L’IMPORTANTE E L’ACCESSORIO
Bisogna sapere distinguere ciò che è importante, da ciò che è secondario.
Si vuole modificare il menù per renderlo più sano, ma si continua sempre a inghiottire dei cachet chimici acquistati in farmacia!
Non ha senso emendare un menù se ci si intossica con prodotti chimici concentrati come i medicinali.
Bisogna badare per ordine di importanza e in precedenza ai fattori seguenti:
- Sopprimere tutti i veleni chimici, i medicinali, le droghe.
- Scegliere gli alimenti specifici alla nostra specie e abbandonare gli altri, per quanto possibile progressivamente.
- Attendere la fame acuta, prima di mangiare, che si calmerà con alcuni frutti, a più riprese.
- Scegliere gli alimenti compatibili.
- Prenderli nello stato in cui la Natura ce li offre, crudi, senza condimenti.
- Mangiare quando si è ben disposti, mentalmente e fisicamente, di buon umore, calmi, in uno stato di benessere, senza dolore, né febbre, né agitazione mentale, né stati d’animo negativi.
James Thomson, naturopata scozzese, quasi igienista, dava la priorità alla frugalità, in un regime composto di alimenti convenzionali, mai biologici. Si era senza dubbio ispirato a Cornaro, quell’aristocratico italiano che visse 104 anni, limitando la sua alimentazione a 700 grammi il giorno, mangiando di tutto.
Mosséri, invece, considerava la frugalità come una rinuncia, un’attitudine negativa e, al contrario, naturale ricercare la sazietà. Essa, però, ci farebbe molto male con gli alimenti correnti che sono piuttosto concentrati.
Utilizzando gli alimenti adatti alla nostra specie, ci possiamo saziare senza limitarne le razioni, specialmente se aspettiamo la fame acuta, poiché in tal caso lo stomaco si restringe e raggiungiamo la sazietà rapidamente.
L’uomo primitivo non aveva cucina, né cuoca, né forno a microonde, né fornello, né sala da pranzo, né orologio, né libro di ricette. Quando aveva fame, coglieva un frutto o due e li mangiava sotto l’albero, seduta stante.
CAPITOLO 31 GLI ALIMENTI CHIMICI
Ai nostri giorni, i prodotti chimici sono usati sui nostri alimenti che diventano nefasti per la nostra salute.
E’ così che noi mettiamo prodotti chimici sui prodotti seguenti:
1)....Gli alimenti in scatola;
2)....Gli alimenti surgelati;
3)....Gli alimenti in polvere;
4)....I vegetali sono carichi di insetticidi;
5)....La terra è trattata con concimi chimici in quantità.
Dobbiamo, dunque, evitare di consumare alimenti che sanno di farmacia, sbucciare la frutta e gli ortaggi, cercare alimenti coltivati senza veleni chimici.
Più che biologici od organici tali prodotti si dovrebbero chiamare "alimenti senza prodotti chimici".
Quando si prende una sola aspirina, una sola dose di lassativo o di antibiotico, si introducono nel corpo dei prodotti chimici, come se si fossero mangiati alimenti chimici per sei mesi.
Nella rivista americana Healthful Living, diretta dall’igienista americano T.C. Fry, uno dei lettori domanda dove ci si può procurare dei frutti e degli ortaggi non trattati.
ANZITUTTO, VERIFICATE SE L’ALIMENTO E’ SPECIFICO
Fry rispondeva che la maggior parte dei frutti che noi mangiamo sono coltivati in maniera convenzionale, ma ciò che conta più di tutto è che siano specifici all’essere umano, contrariamente a quanto avviene per i prodotti animali, i cereali, i legumi e la maggior parte dei vegetali, non sono buoni per noi, qualunque sia il loro modo di coltivazione, biologico o non biologico.
In secondo luogo invitava a non mangiare ciò che non si può mangiare crudo. Mosséri non mangiava le bucce dei frutti che essi fossero trattati o no. Esse trattengono tutti i prodotti chimici (eccetto i mandarini la cui pelle è porosa).
Quanto agli ortaggi, è sufficiente sbucciare le carote, le mele, per scartare i prodotti chimici possibili, esistenti sulla loro buccia.
Quanto ai prodotti chimici che penetrano nella terra, con i concimi chimici, essi impoveriscono l’alimento e finiscono col distruggere tutto il raccolto, se ce n’è troppo. Altrimenti, la loro influenza tossica non è apprezzabile.
Quanto alle lattughe, scarole, romane, bisogna gettare le prime due o tre file, rovinate ad ogni modo. Per il resto, Fry, preconizza di lavare in acqua saponosa, poi una seconda volta in un’acqua acetata, poi infine nell’acqua pura. L’interno non ha bisogno di essere lavato.
Ad ogni modo, perfino per i frutti non trattati, bisogna sbucciarli, poiché le bucce sono indigeste.
Fortunatamente all’interno del frutto vi sono molte vitamine, più facili da assorbire.
CAPITOLO 32 L’INTERPRETAZIONE DEI SINTOMI QUANDO SI CAMBIA REGIME
Quando si cambia regime, si possono sentire parecchi sintomi, che il cambiamento sia per il meglio o per il peggio.
Ma se il nuovo regime equivale al precedente, altrettanto buono o altrettanto cattivo, allora non si risentirà alcun sintomo.
Ora, il profano non può interpretare questi sintomi, né qualificarli, come di essere nella direzione buona o in quella cattiva.
Se il nuovo regime è peggiore del precedente, si avranno dei disturbi, facili da imputare, facili da qualificare buoni o cattivi.
Se, peraltro, il nuovo regime è migliore del precedente, si sarà messi fuori strada dai disturbi che possono insorgere, si farà fatica a interpretarli, a imputarli e a qualificarli buoni o cattivi.
Detto ciò, certi dietologi tra i clinici dei metodi naturali sono ancora peggiori del profano, cioè professano opinioni totalmente folli, insensate e stravaganti.
Quelli che seguono il sistema insensato dell’istintoterapia., finiscono con l’avere una caduta dei capelli abbastanza forte, proveniente, evidentemente, dalla denutrizione, ma che Berger attribuisce a un’eliminazione!
La caduta dei capelli è generata anche quando il digiuno è spinto al di là delle riserve disponibili. E’ un sintomo negativo. Non bisogna qualificarlo benefico. E’ cuasayo anche dal prendere noci varie in quantità: esse indeboliscono il potere digestivo.
Al contrario, la fatica estrema che si prova passando a una dieta senza stimolanti è un segno positivo.
Prendiamo, al contrario, un esempio positivo. Un adepto adotta un regime sano, senza alcuno stimolante, né caffè, né alcol, né spezie, né alimenti azotati concentrati. Subito dopo risente una fatica estrema, che lo inquieta.
Ora questa stanchezza è un sintomo benefico, positivo e utile.
Un lettore di Fry sosteneva che il cambio di regime causa sempre dei sintomi cattivi, ma Fry gli risponde che se si passava a un regime di alimenti cotti, secondo lui tossici, il corpo reagiva utilizzando le sue riserve per eliminare gli alimenti tossici, se invece il passaggio è gli alimenti crudi, allora il corpo utilizza la maggiore vitalità per eliminare gli alimenti consumati in precedenza.
BUONO O CATTIVO?
Per maggiore chiarezza, noi abbiamo visto che la malattia può voler dire due cose:
1)....che si è sulla buona strada,
2)....o che si è sulla strada cattiva.
E’ così che tocca all’igienista professionista di sentenziare. Il profano sarà incapace di giudicare. Prendiamo un esempio.
Una persona interrompe il caffè: ha dei mal di testa.
Un’altra che non beve mai caffè, prende una o due tazze di caffè e ha lo stesso dei mal di testa.
Entrambi hanno dei mal di testa, ma la prima va nella buona direzione, si disintossica, mentre la seconda s’intossica.
Fry considera gli alimenti cotti come tossici, ma questo dipende dal modo di cottura. Vi sono certamente modi di cottura accettabili, quasi per nulla nocivi, una cottura rapida, a bassa temperatura, senza grassi, ma all’acqua, una sorta di semi-cottura.
Invece, una cottura prolungata - nell’olio o nel burro, ai quali si aggiungono pepe, aromi, fossero dolci, vino, salse - è certamente molto nocivo.
Attenzione, i medicinali, il caffè, il tabacco, i formaggi fermentati (li si riconosce da una sottile crosta biancastra, che li ricopre, insaporita di muffe, il vino, sono ancora più tossici degli alimenti cotti in tal modo.
Comunque, gli antibiotici sono ancora peggiori. La loro dannosità non si rivela che dopo anni di impiego, con delle malattie talvolta irreversibili, come la paralisi, le malattie del sangue, l’AIDS.
CAPITOLO 33 IL SISTEMA IGIENISTA
Si prosegue con quel corrispondente che criticava il signor Fry, direttore della rivista americana, già citata:
LA NOSTRA APPARTENENZA BIOLOGICA
Nel campo della nutrizione, l’approccio scientifico consiste nel determinare anzitutto la nostra appartenenza biologica, poi in conseguenza le nostre caratteristiche dietetiche. Il resto rientra in dettagli subordinati.
Per esempio, un cavallo può vivere vigorosamente, e godere di un’eccellente salute, dalla nascita alla sua morte naturale, con un regime di erba, dopo il latte di sua madre. Sarà bello, vivace e rapido, fino al giorno della sua morte. Lo stesso è per le gazzelle e le altre creature nella natura.
Infatti, il cavallo è un erbivoro e nient’altro.
Ora, secondo la nutrizione moderna, noi saremmo onnivori, come i maiali. Tuttavia, l’antropologia, la biologia e la fisiologia hanno proclamato che gli esseri umani sono dei frugivori, da più di cento anni, ormai, e i testi classici l’hanno insegnato, fino all’inizio di questo secolo.
Ma la prostituzione delle nostre istituzioni scientifiche, ad opera degli interessi commerciali, soprattutto dell’industria della carne e di quella dei latticini, ha portato i dietologi a pervertire le conoscenze.
In breve, quando qualificate il regime crudivoro una mania, voi vedete le cose di traverso. Infatti, è la cottura che è una mania! Tutti o quasi sono vittime di questa pratica patogena.
Infatti, nella natura, gli esseri umani non mangiavano che frutta cruda. Nessuno aveva cuochi, né fornelli.
Allora, per contraddirmi, mi si tirano fuori delle citazioni della Bibbia, a proposito della carne come alimento.
LE MALATTIE ACUTE
D’altra parte, le malattie acute sono scatenate dal corpo, che le conduce, a tamburo battente, a fine di disintossicazione e di riparazione.
I problemi in questione sono i veleni ingeriti e i rifiuti non eliminati, e non la sintomatologia della crisi stessa.
Le malattie non devono essere guarite, poiché esse stesse sono la cura.
Allora, quando voi migliorate le condizioni del vostro corpo, esso approfitta della vitalità accresciuta per scatenare una pulizia generale. E’ ciò che si chiama: malattia.
LA SCIENZA IGIENISTA
Ecco alcuni punti salienti, intorno ai quali si evolve la nostra scienza igienista:
1)....La salute è normale e naturale. Le malattie sono anormali e innaturali, dunque non necessarie.
2)....Non si può avere la salute con i medicinali, poiché sono dei veleni e delle droghe.
3)....Le malattie non devono essere prevenute, e non possono esserlo, poiché esse non sopraggiungono se non le si causa.
4)....Le malattie sono dei processi organici curativi.
5)....La salute non può provenire che da pratiche di vita sana.
6)....E’ l’organismo affetto che è capace di restaurarsi. Il ristabilimento è un processo biologico, esclusivamente. La forza che ha creato un essere superbo, a partire da un uovo fecondato, microscopico, continua la sua azione fino alla morte. Questa forza basta per restaurare la salute di un organismo che essa stessa ha costruito in prima.
Questi chiarimenti sono necessari per comprendere meglio le sei nozioni, enumerate da Fry.
Quando Fry afferma che la salute è normale e naturale - al contrario di ciò che è affermato dalla medicina, che parla di malattie dell’infanzia, della menopausa, della pubertà, della vecchiaia, come se tutte queste tappe della vita dovessero necessariamente comportare delle malattie. No, la malattia non è ineluttabile. Essa non cade dal cielo, senza ragione.
L’affermazione che non si possono prevenire le malattie, fa allusione alle vaccinazioni.
Quando Fry afferma che la salute non può provenire che da pratiche di vita sana, significa che non si può avere la salute, se si continua a bere vino, caffè, a usare spezie, aromi, fritture, nemmeno se si è vaccinati e rivaccinati.
CAPITOLO 34 I VELENI NEGLI ALIMENTI NATURALI
Poi al lettore che sostiene i benefici degli ortaggi, Fry risponde che l’uomo - essendo un frugivoro - non ha sviluppato gli enzimi necessari per disintegrare numerosi composti
Visto che gli esseri umani sono dei frugivori, essi non hanno sviluppato gli enzimi necessari per disintegrare i numerosi composti, esistenti nelle piante e nei semi.
Ora qualsiasi composto, che noi non possiamo metabolizzare, è un veleno nel nostro corpo. Per esempio, la belladonna è consumata con delizia dai conigli, che sono erbivori. Ma ne basta assai poca, molto poca, per spedire un uomo…
E praticamente, tutte le piante e i semi sono tossici in un modo o nell’altro:
i funghi
il prezzemolo
il rabarbaro
gli spinaci
le cipolle e l’aglio
il ravanello
l’okra
la patata
tutte le verdure
I vegetali non sarebbero dunque alimenti naturali per l’uomo. Essi sono nocivi, crudi o cotti, quantunque la cottura disintegri i veleni altrettanto bene che le sostanze nutritive della pianta.
Bisognerebbe tuttavia, secondo Mosséri, fare differenza tra l’aglio, la cipolla, lo scalogno, la mostarda, le foglie verdi dei navoni, poi dall’altro lato: le patate, le lattughe, e tutte le altre piante commestibili, non pungenti, né acri.
Le prime contengono delle quantità apprezzabili di veleni, mentre nelle seconde, i veleni sono minimi e non possono essere considerati dannosi.
Non va dimenticato che esiste una popolazione che vive sulle montagne, a 2000 metri di altitudine, in Nuova Guinea, che si nutre per il 90% di patate dolci, cotte su delle pietre scaldate, e per il 10% di frutta, verdure, ecc. Ora questa popolazione è vigorosa, svolge dei lavori fisici molto duri, non conosce la malattia e vive molto a lungo. Leggerlo nel suo libro IL CIBO IDEALE E LE COMBINAZIONI SEMPLIFICATE.
D’altra parte, tutti gli acidi contenuti nella frutta possono essere considerati dei veleni. Il corpo deve neutralizzarli ed eliminarli, prima di poter trarre beneficio dalle sostanze nutritive del frutto.
Fry affermava che in un esperimento nel giardino zoologico di San Diego, in U.S.A. che durò tutta la stagione estiva, si mise a disposizione dei gorilla frutta e verdura, a volontà ed essi non mangiarono che frutta, durante i tre mesi dell’esperimento.
Ma Mosséri rispondeva che in Giappone, durante l’inverno rigido, i gorilla rifiutavano di mangiare i frutti, attenendosi alle verdure e agli ortaggi.
CAPITOLO 35 LE NOCI VARIE
Le noci varie sono raccomandate dal dottor SHELTON, mentre Mosséri le condanna, senza alcuna eccezione. Che bisogna pensarne?
Anche T.C. Fry, nei suoi articoli, le condanna pur considerandole indigeste, ma poi le consiglia a chi non può sbocciare o prendere peso con la frutta.
Egli affermava che noi siamo fruttariani, e abbiamo bisogno al 90% di sostanze nutritive sotto forma di zucchero (glucosio/fruttosio), 5% di aminoacidi, circa 3% di sali minerali e circa l’1% di acidi grassi, il resto in vitamine, ormoni, enzimi, ecc.
Mosséri riteneva preferibile consigliare, in piccola quantità, qualche alimento transitorio meno nocivo come lo yogurt (1) senza zucchero o il formaggio fresco e senza sale, o assai poco salato (2), più facile da digerire mentre le noci sono impossibili da digerire e, semmai, fanno perdere peso.
Il gorilla - che è apparentato all’uomo più delle scimmie -non ne mangia.
--------------------------
1) durante un anno.
2) o i formaggi cotti non fermentati.
CAPITOLO 36 QUALI ALIMENTI PER I MUSCOLI
Un culturista di 17 anni domandava a T.C. Fry se sarebbe potuto diventare un fruttariano e mantenere la sua massa muscolare e con quali frutti e vegetali rendere possibili dei guadagni di peso.
Fry rispose positivamente, avvertendolo, però che all’inizio avrebbe avuto una perdita di peso durante la purificazione dell’organismo e che solo dopo sarebbe cominciata la fase anabolica di ricostruzione dei suoi tessuti.
Tuttavia, avrebbe potuto risparmiarsi questo fenomeno brutale, eseguendo gradualmente la transizione alla nuova dieta.
Aggiungeva che il consumo dietetico umano medio dovrebbe comprendere, al netto dei liquidi:
-....glucidi per l’energia: 90%
-....aminoacidi, per il metabolismo di ricostruzione: 5%
-....minerali per il metabolismo e la ricostruzione: dall’1% all’1,5%
-....grassi per l’energia e la ricostruzione: da 1 a 1 ½%
-....vitamine, ecc. per i bisogni critici del corpo: meno dell’1%
Ma chi lavora duramente, avrebbe bisogno solo dei glucidi in più. Inoltre,
1)....Una volta che la struttura è costruita, è sufficiente una piccola razione di mantenimento di aminoacidi, dal 4% al 5% del cibo solido.
D’altra parte le perdite azotate (sotto forma di cellule), sono riciclate, nella proporzione di due terzi, attraverso la pinocitosi e la fagocitosi. Ne deriva che si ha bisogno di 15/25 grammi il giorno di aminoacidi freschi, negli alimenti consumati.
2)....Gli aminoacidi, o le proteine, si trovano in ciascuna cellula vivente. Ora, tutti gli alimenti contengono aminoacidi a sufficienza, salvo forse le mele.
3)....Gli alimenti specifici all’uomo, cioè i frutti, contengono dal 5 al 7% di aminoacidi, ampiamente sufficiente.
4)....Invece, gli alimenti sono completamente cotti, le proteine sono state coagulate dalla cottura, e deamminante, rese quasi del tutto inutilizzabili.
LA DISTRUZIONE CELLULARE NEGLI ATLETI
Non è vero che la distruzione cellulare, negli atleti, è considerevole. Infatti, le cellule delle persone sane vivono due volte più a lungo di quelle delle persone che stanno male.
Negli atleti, le cellule crescono considerevolmente, con l’accrescimento della richiesta energetica, con l’esercizio duro. Ecco ciò che spiega lo sviluppo muscolare considerevole che si può raggiungere con l’esercizio violento e vigoroso.
DA DOVE TRARRE LE PROTEINE
E’ un’illusione credere che gli alimenti tratti dai sottoprodotti animali, detti latto-ovo, possano procurare delle proteine, poiché la caseina è indigesta per gli adulti e la cottura delle uova rende anch’essa inutilizzabili le proteine.
I migliori aminoacidi e i glucidi provengono dalla frutta matura e sono facili da assorbire. Inoltre, le altre sostanze, vitamine e minerali, sono associate ad altri elementi primari.
GLI ALIMENTI AZOTATI UTILI
Si può accrescere la vostra dose di aminoacidi dalle seguenti fonti:
1)....I fagioli verdi, freschi, crudi. Le proteine non vi sono ancora formate, e gli aminoacidi sono sotto una forma facile da assorbire.
2)....Il broccolo, prima che i suoi semi siano solidificati, i fiorellini sono carichi di aminoacidi, facili da assorbire.
3)....Le foglie verdi del cavolo e del ravizzone, quando esse sono giovani e tenere. Il loro tenore azotato è del 36% nella parte secca.
Da consumare crudi, ovviamente.
4)....I semi di girasole inzuppati e germinati a 8/10 cm. da consumare crudi. Si può mescolarli con le insalate verdi. Essi gli doneranno un sapore ricco e consistente. Il processo di germinazione converte la maggior parte delle proteine dei semi in aminoacidi.
5)....I fagioli germogliati: i germogli non devono essere troppo lunghi.
6) La maggior parte delle noci: le noci di pino (pinoli) contengono un terzo di proteine e quasi due terzi di grasso. Tuttavia, io sono convinto che anche queste noci crude siano delle sorgenti secondarie di aminoacidi. Infatti, le noci varie reclamano processi digestivi prolungati, ciò che non è il caso degli alimenti precedentemente menzionati.
7) I cavolfiori sono dei rivali dei fiorellini del broccolo, per il loro tenore di aminoacidi.
LA FORZA DELL’ORANGO
C’è un animale completamente fruttariano: è l’orango.
Ora esso è dodici (N. d. T. quattro a parità di peso) volte più forte dell’uomo.
Mosséri ripeteva alcune osservazioni:
Si è scoperta, sulle montagne della Nuova Guinea, a 2000 metri, una popolazione vigorosa, sana, mai malata, che vive molto a lungo, e che non vive d’altro che di patate dolci al 90%. Così la quantità di proteine, al giorno, non supera i 10 grammi. Ora, l’analisi delle loro feci ha rivelato 15 volte più proteine di quante essi ne mangiassero. Ciò significa che essi riciclano certe sostanze azotate, con le trasmutazioni biologiche, nella loro flora intestinale in perfetto stato, altrimenti con l’azoto atmosferico.
Dal libro IL CIBO IDEALE E LE COMBINAZIONI SEMPLIFICATE.
LA PERCENTUALE DELLE PROTEINE
Fry non tiene conto dell’acqua negli alimenti. Egli menziona la percentuale delle proteine nelle materie secche, ciò è più corretto, se bisogna confrontare gli alimenti secchi tra loro.
Dire che le mandorle contengono il 26% di proteine, mentre il melone ne contiene meno dello 0,5% induce in errore. Infatti, nelle materie dure e secche del melone, c’è il 7% di proteine.
A conti fatti, le mandorle contengono 4 volte più proteine del melone e non 50 volte di più.
Si vede ancora che le verdure sono più ricche di proteine delle noci diverse: 23% contro il 18% - 22%,
Il latte di vacca contiene il 27% di proteine, mentre il latte di donna 11,6%%, visto che il vitello cresce di più dei nostri neonati.
I frutti contengono dal 2% all’8% di proteine, visto che l’adulto ha terminato il suo sviluppo.
Il pesce contiene il 90% contro la carne 71%: il primo si putrefà più velocemente, a pari freschezza.
Il bianco d’uovo contiene il 72% contro il 44% per il rosso d’uovo. Questo spiega perché il bianco d’uovo è indigesto.
Il pane integrale contiene il 18%, contro il 14% per il pane bianco.
LEGGIAMO TRA LE RIGHE …
Peraltro, leggiamo un poco tra le righe del testo di Ripley.
Le parole "e nondimeno", utilizzate da questo ricercatore, quando parla della forza prodigiosa dell’orango, nella sua frase: "e nondimeno è strettamente vegetariano…", - queste parole denotano che il loro autore non è vegetariano, e che egli crede, inoltre, come tutti, che la carne doni le forze.
TABELLA DELLA COMPOSIZIONE PROTEICA DEGLI ALIMENTI FRESCHI E SECCHI
Alimento
FRUTTI: --------------- ACQUA ---------- FRESCO ------------ SECCO
Albicocche --------------84% ---------------1,4% -----------------8,7%
Ananas -------------------89% ---------------0,4% -----------------3,6%
Arance --------------------87% ---------------0,8% -----------------6%
Avocado -----------------70%----------------2,1%------------------7%
Banane mature/cotte -75% ---------------1,3% ----------------5,2%
Ciliegie -------------------80% ----------------1% -------------------5%
Cocomero --------------- 92%----------------0,5%-----------------6,2%
Datteri --------------------20% ---------------2,5%-----------------3,1%
Fichi freschi -------------79% ---------------1,5% -----------------7,2%
Fragole -------------------88% ---------------1% -------------------8,3%
Lamponi -----------------86% ---------------1% -------------------7%
Mango --------------------87% ---------------0,6% ----------------4,6%
Mele ----------------------80% ---------------0,4% ------------------2%
Melone -------------------92% ---------------0,5% ------------------6,2%
More ----------------------86% ---------------1,3% ------------------9%
Noce di cocco -----------14% ---------------6% ---------------------7%
Noce di cocco (latte) ---92% ---------------0,4% ------------------5%
Olive nere ----------------30% ---------------5% --------------------7%
Pere ------------------------84% --------------0,6% ------------------3,7%
Pesche ---------------------87% --------------0,5% ------------------3,8%
Pompelmo ----------------87% ---------------0,5% -----------------3,8%
Prugne ---------------------81% --------------0,8%-------------------4,2%
Uva ------------------------78% ---------------1,3%-------------------- 6%
ORTAGGI, VERDURE E CRUDITA’
’---------------------------- ACQUA -------- FRESCO ------------ SECCO
Aglio ------------------------64% -------------6,8% ----------------18%
Asparagi -------------------93% --------------1,8% ---------------25%
Barbabietola --------------88% -------------1,2% ---------------10%
Carciofi --------------------79% ---------------1,8% --------------8,5%
Carote ---------------------87% ---------------1% -----------------7,7%
Cavolo ---------------------90% --------------1,8% ---------------18%
Cetrioli ---------------------95% --------------1,2% ---------------24%
Cipolla ----------------------87% --------------1,6%---------------12%
Lattuga ---------------------94% --------------1,4% --------------23%
Navone ---------------------92%
Patate ----------------------75% ---------------2% -----------------8%
Sedano rami ---------------94% --------------1,1%--------------18%
Topinambur ---------------80% ---------------1,5% --------------7,5%
Zucca ------------------------90% ---------------1,1%--------------11%
VARIE
’---------------------------- ACQUA -------- FRESCO ------------ SECCOArachidi -----------------------7% --------------29% ------------------31%
Burro --------------------------11% --------------1% -------------------1,1%
Carne --------------------------72% -------------20% ------------------71%
Champignons -----------------89% -------------2,6% -----------------23,6%
Fagioli bianchi ---------------15% --------------22% ------------------25,8%
Formaggio bianco -----------70%- -------------14% ------------------46%
Formaggio cotto -------------10% --------------18% ------------------20%
Formaggio fermentato ------20% --------------25% ------------------30%
Latte umano ------------------88% --------------1,4% -----------------11,6%
Latte di vacca -----------------87% --------------3,5% -----------------27%
Mandorle ----------------------5% ----------------21% -----------------22%
Noci ----------------------------2% ---------------18% ------------------18,3%
Ostriche ------------------------86% --------------6% -------------------43%
Pane bianco -------------------35% ---------------9% -------------------13,8%
Pane integrale -----------------35% --------------12% ------------------18,4%
Pesce ---------------------------80% --------------18% -------------------90%
Pollo ----------------------------72% --------------21% ------------------75%
Riso bianco --------------------13% --------------7,8% ------------------9%
Soia -----------------------------10% --------------34% ------------------37,7%
Uovo (bianco) -----------------75% --------------18% ------------------72%
Uovo (rosso) -------------------73% --------------12% ------------------44%
TABELLA GENERALE DEGLI ALIMENTI COMPATIBILI SPECIFICI
’--------------Frutti ---Yogurt ---Crudità ---Ortaggi ---Formaggio -Datteri---Latte---Anguria
’--------------freschi --------------------------- Patate ----bianco--------Fichi--------------Melone
’--------------salvo ------------------------------ cotte---------------------Banane
’--------------banane ------------------------------------------------------- cotte
Frutti
freschi
salvo
banane----buono------buono-----------------------------------------------buono--buono
Yogurt ---buono------------------buono-------------------buono---------buono
Crudità ----------------buono ----------------buono-------buono
Ortaggi,
Patate
cotte ------------------------------buono
Formaggio
bianco-----------------------------buono
Datteri,
fichi,
Banane
Cotte------buono ----buono-----buono-----------------------------------buono
Latte
- 7 anni--buono-----buono-----buono----buono--------buono-------buono--buono
Anguria,
Melone------------------------------------------------------------------------------------------buono
IL REGIME IDEALE CONFORME ALLE LEGGI DELLA NATURA
Il giorno:
Attendere la fame acuta, poi calmarla con alcuni frutti freschi della medesima specie. Poi attendere di nuovo la fame e soddisfarla con un’altra specie di frutti. Gettare bucce e semi. Si può anche mangiare una varietà di frutti insieme.
Frutti: mela, pera, uva, arancia, mandarino, pompelmo, datteri, melone, ananas, kiwi, mango. Frutta di stagione: fragole, ciliegie, prugne, pesca, albicocca.
Quantità: da 1 a 2 chili in tutto.
Facoltativo: uno o due yogurt senza zucchero (latte o soia), frutta secca inzuppata (una specie il giorno), o datteri, o banane cotte o marroni in scatola, o pane esseno.
Verso 18:
Un avocado o 5 noci del noce o un pezzetto di noce di cocco.
Insalata: insalata verde, un pomodoro + crudità diverse a scelta: carote, sedano, rapa, peperone rosso, cetriolo, indivia, broccoli, ravanello, ecc. una decina di arachidi crude o nocciole o da 20 a 30 semi di zucca, alcune olive nere.
Condimenti: Olio d’oliva o di girasole, succo di limone, maionese senza aceto, yogurt, ecc. (vedere pagina seguente).
Consumare gli avocado e la noce di cocco all’inizio. Si può grattugiare la noce di cocco dentro una centrifuga.
La sera:
Consumare uno dei due pasti seguenti, alternando o variando le specie degli ortaggi cotti:
1)....Ratatouille igienista:
Patate e cavoli di Bruxelles o melanzana, peperone verde, cipolla, zucchine con un rosso d’uovo (crudo o cotto).
2)....Piatto di ortaggi cotti vari:
Cavolo, cavolfiore, carote, finocchio, porro, broccoli, zucche, sedano, fagioli verdi, bietole, ortaggi di giornata, ecc.
3)....Piatto di cereali o leguminose germogliate:
(Riso, grano, saraceno, soia, lenticchie, ceci, fagioli, girasole, fave).
Far germogliare per 3 giorni, cuocere a fuoco basso da 5 a 10 minuti, gettare l’acqua di cottura, condire e servire con patate o ortaggi.
Si può accompagnare questo pasto con una fetta di pane esseno.
Quantità: da 500 a 1500 gr. a persona.
Cottura degli ortaggi: da 10 a 15 minuti (con poca acqua).
RICETTE - CONSIGLI
Dessert: (dopo i frutti soltanto): yogurt naturale (latte o soia), datteri, fichi inzuppati, albicocche secche, uva secca inzuppata, prugne secche inzuppate, banane cotte o secche, marroni in scatola (un solo frutto secco per giorno).
Condimenti: Olio vergine (prima pressione a freddo), burro a freddo, crema, yogurt senza zucchero, maionese (senza mostarda né aceto), succo di limone, pomodoro, olive nere, cipolle (tagliate e lasciate all’aria 48 ore, altrimenti sbollentate, schiacciate e utilizzate in seguito), prezzemolo schiacciato.
PROIBITO: pepe, aceto, spezie, fritture, mostarda, caffè, tè, vino, birra, prugne, prugne secche, spinaci, ostriche, noci o altro, champignons, lievito, formaggi fermentati, medicinali, analisi, pane, cereali, albume d’uovo, sale, bevande. Il miscuglio acido/farinacei.
LA MEZZA-COTTURA: Ortaggi coriacei + 2 bicchieri di acqua fredda, coprire, all’ebollizione abbassare il fuoco al minimo (15 minuti in tutto). Poi aggiungere ortaggi teneri + un bicchiere d’acqua, fuoco al massimo, all’ebollizione abbassare la fiamma (5/10 minuti ancora. Si può bere l’acqua di cottura.
ORTAGGI CORIACEI: Porro, sedano in rami, carciofi, foglie esterne del cavolo, quelle del cavolfiore, barbabietole.
ORTAGGI TENERI: Zucchine, fave verdi con i baccelli, fagioli verdi, cavoli, cavolfiori, torsoli di cavolfiore, cipolle, aglio, bietole, peperoni, carote, sedano rapa, patate, topinambur.
CASSERUOLA: In ghisa nera, non smaltata. Non sbucciare gli ortaggi biologici. Sbucciare gli altri. Non tagliare a pezzettini, ma in due soltanto. Non riscaldare. Niente forno a microonde.
FAME: Dai primi segni, attendere una mezz’ora per confermare.
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